domenica 28 giugno 2015

Alzheimer...abisso prima della Luce.

Ore 10.00 di venerdì 7 Novembre, di un anno senza colori.."a tinte molto scure", in un 2014 che scorreva senza soste tra dolori e sofferenze..

Entrai a casa di mia madre..
Ad aspettare il mio arrivo, assieme a lei c'era Maria, la cara signora che si era presa cura amorevolmente di lei, e che appena mi vide entrare, si apprestò a prendere sottobraccio mia madre, rispondendo di sì..alla sua domanda :"Maria, stiamo andando al Centro Diurno vero? mi hanno fatto aspettare tanto però prima di chiamarmi di nuovo, vero?Sono contenta di tornare lì..vieni anche tu, vero?"
"Certo, Antonia..stiamo andando proprio lì..dove per anni ti sei trovata tanto bene in compagnia con tutti gli altri..ti ricordi vero? quanto ti piaceva andarci e quanto ti dispiaceva quando il periodo finiva e bisognava rifare di nuovo la domanda per poterci andare altri mesi.."
Respirai e trattenendo le lacrime con una stretta al cuore e un immenso senso di colpa, entrai nella sua camera..
Presi la sua valigia preparata da me la sera prima e tenuta nascosta nell'armadio, per paura che lei la aprisse e andasse in tilt con tutti i suoi pensieri e le sue paure senza possibilità di ribellarsi a ciò che l'aspettava..

Una valigia che conteneva tutti i suoi più comodi e resistenti vestiti..le pantofole per non scivolare..due copertine in pile..le camicie da notte..i calzini..le mutande..le canottiere..i fazzoletti in stoffa (lei non aveva mai imparato ad usare quelli di carta, non le piacevano proprio!) anche se poi quelli di carta li misi lo stesso in valigia per comodità..poi nell'astuccio grande aggiunsi le pastiglie per pulire la dentiera, il portadentiera, il pettine, il borotalco, i saponi.
E infine le foto incorniciate di mio fratello, di mio padre, di mia nonna (sua madre), la collana di perle, il rosario, una piccola foto della Madonna.
Questo era tutto quello che poteva portare con sè in quel posto (così ci dissero) perché lì non avrebbe avuto bisogno di altro..
Maria e mia madre, uscirono prima di me, ed io dietro di loro, guardai ancora una volta verso il letto, dove ogni sera da due mesi, l'accompagnavo prima di andarmene da casa sua, dopo averle fatto la camomilla, che lei beveva lentamente, attenta che non le andasse di traverso..mentre guardavamo insieme Haidi, il suo cartone animato preferito..
Poi spegnevo il televisore, e mia madre sapendo che era arrivato il momento di andare a letto, baciava le foto di mio fratello, di Padre Pio e della Madonna e se ne andava in bagno, controllata da me,  che l'aiutavo a mettersi la camicia da notte e a farla sdraiare sul suo letto, dove lei si lasciava coprire per bene, in attesa che le accendessi la radio per poter ascoltare un pò di musica e di voci di qualche conduttore radiofonico, sentendosi così, meno sola prima di addormentarsi..
E il mio saluto era sempre seguito da raccomandazioni, pregandola di non alzarsi fino al mattino quando sarebbe arrivata l'assistente domiciliare, e se proprio doveva farlo, le ricordavo di accendere prima la luce della lampada sul comodino, e di non aver paura...che non sarebbe entrato nessuno di notte e che non serviva chiudersi dentro a chiave..doveva solo dormire..e sapere che di notte  su di lei vegliavano gli angeli, e i nostri cari lassù in Cielo..
Poi le davo la buonanotte con un bacio e uscivo, piangendo per lei e per quello che stava accadendo..
E così ogni sera, in quello stesso modo, in quei mesi, detti la buonanotte a mia madre..
Povera madre mia..sempre più uguale ad una bambina e sempre meno ad una persona "adulta"..
Non dimenticherò mai, quanto fu doloroso assisterla in Ospedale, a Settembre, con la prospettiva di quello che stava per accadere..
Mentendole per mesi, sulle sue condizioni di salute..e in preda ai più dolorosi sensi di colpa mai provati prima in vita mia..mi preparai a trasferire mia madre, nella sua nuova "casa"..che lei avrebbe raggiunto con un viaggio di sola andata..

Ore 10.20 di quel 7 Novembre 2014..

Chiusi la porta della sua casa..la sua ultima personale casa..
Fuori il tempo era grigio, anche se a tratti usciva qualche raggio di sole..
Faceva freddo, ma non tanto da sentirlo addosso..L'unico freddo che sentivo era Dentro..fino in fondo all'Anima..
Con le lacrime agli occhi, mi sentivo responsabile di ogni suo prossimo dolore e sofferenza..
Mi avviai verso l'auto parcheggiata davanti al portone di ingresso, e feci salire mia madre sul sedile davanti e Maria sui sedili dietro, mentre anche lei a fatica tratteneva le lacrime, e accarezzava mia madre, che sorridente e quasi felice, aspettava che andassimo via tutte e tre, scordandosi già del Centro diurno.
Sistemai nel bagagliaio la sua valigia, con quel penoso biglietto di sola andata..
In quel bagaglio avevo chiuso la sua Vita, concentrata in poche foto incorniciate..
Questo era tutto quello che mia madre poteva portare con sè..derubata dei suoi ricordi più recenti, ma non ancora di quelli più lontani..rimasti come unico "aggancio"alla sua Vita passata..
Partimmo..
Lei contenta di andare via in nostra compagnia..e noi con un nodo alla gola..ed io con un peso in fondo all'Anima e nessun'altra alternativa..nessuna diversa possibilità..solo questa scelta obbligata e veloce..senza deroghe.
Mia madre, non più autosufficiente, ammalata gravemente, ma non ricoverabile oltre il periodo di degenza già trascorso in Ospedale, prima di questo momento inevitabile, venne dimessa dalla clinica, con l'invito (per non dire "l'obbligo") di inserirla al più presto in una casa di riposo, viste le varie complicazioni dovute alle diverse malattie di cui soffriva.
Ormai quasi non vedente, più volte caduta, fratturata e operata, non aveva ormai più equilibrio e stabilità nelle gambe e per i problemi al cuore, faticava anche solo a fare pochi passi, mancandole il respiro se faceva qualche movimento in più..costretta così a rimanere seduta nel divano dalla mattina alla sera..sempre meno "lucida" mentalmente..con una memoria ormai ridotta al minimo..

Ore 11.00 dello stesso giorno..

Arrivammo puntuali nella Residenza per anziani..
Non lo volevano più chiamare Ospizio...come un tempo..perché Ospizio, faceva  brutto..e casa di riposo, non era molto adeguato, se tra gli ospiti c'era comunque chi si sentiva ancora attivo e sveglio e non era di certo lì per riposare ..e allora le chiamavano residenze per anziani..faceva meno brutto..sì a parole..ma non nei fatti!!
Lì ci attendevano gli infermieri, le operatrici socio sanitarie, e le altre persone che lavoravano in quelle stazioni dell'ultimo viaggio, di tante, troppe, persone non autossufficienti e non tutte così avanti con l'età..purtroppo.
Gli operatori che ci stavano dando il "benvenuto", erano tutti molto premurosi e accoglienti..perchè dovevano presentare bene alla loro nuova "ospite", quella che chiamavano "la nuova casa"..
Bella apparenza nell'accoglienza, ma la realtà era ben diversa, in un posto dove poi tutto scorreva secondo ritmi e bisogni alienanti e drammaticamente pesanti, senza colore e senza vita..e senza speranza!
E non poteva che essere così in una "prigione" dove l'unica colpa dei condannati, era di essere malati inguaribili e non autosufficienti.
Quella ora, era la "nuova casa" di mia madre..
Lasciai dopo un paio d'ore quel posto...e lasciai lei in "buone mani"..tanto che mi consigliarono di tornare due giorni dopo..perché ai nuovi arrivati bisognava fare un trattamento antiscabbia e poi lasciar passare del tempo perché si ambientassero..
Certo immagino...chissà come si sentivano ad arrivare in un posto dove li cospargevano di creme e il giorno dopo gli facevano subito la doccia per togliere quelle creme antiscabbia..
Giuro che ora, non ricordo più se andai davvero a trovarla dopo 2 giorni o il giorno dopo..Forse l'ho rimosso....
Perché il dolore era grande e non smettevo di piangere al solo ripensarla chiusa per sempre in quel posto..vestita in maniera diversa con abiti che a volte non erano nemmeno i suoi..perché anche questo succedeva!
Quel 7 Novembre 2014 portai mia madre ad un appuntamento con la Vita, ma non quella che riempie il Cuore, bensì, quella che lo svuota..che lo spezza e lo restituisce intero solo alla Fine..quando è la Morte ad arrivare in soccorso.
La sua vittoria, sarebbe stata arrivare al più presto al traguardo verso la liberazione da quella prigionìa..mentre aspettava quel giorno, seduta su una sedia a rotelle per i primi mesi..e a letto quasi tutto il giorno nei mesi successivi, con i suoi pannoloni, i cateteri, le flebo, i tanti farmaci, il vomito, il soffocamento deglutendo, la memoria che non c'era quasi più, le allucinazioni, i suoi pianti e la sua paura..ma anche i suoi sorrisi e i suoi momenti di euforia incredibili..
Questa maledetta malattia di Alzheimer, le rubò tutto..iniziando subdolamente tanti anni prima..e scatenandosi poi, con tutta la straziante forza distruttiva fino a farla morire..
Vivendo parte del dolore e della sofferenza di mia madre, la mia Anima, ha guardato in quell'abisso e ha pianto tutte le lacrime che ancora aveva..
A cosa servì la mia presenza quotidiana in quell'inferno, dove tante creature come lei, stavano aspettando di andarsene via liberate e mai più malate così?
Volevo che lei sapesse che non era sola..che non l'avevo abbandonata.. anche se non ero stata capace di aiutarla in un modo diverso e più amorevole..
Non sapevo darle Amore nel modo in cui lei aveva sempre atteso e desiderato da me..ma cercavo a modo mio di Esserci e di aiutarla a fare quel passaggio dalla Vita legata al corpo fisico ormai consumato e ferito, alla Vita infinita, verso la Luce e la liberazione, dove solo per Amore e con Amore, le si offriva una nuova possibilità..Rinascere..Liberata e Viva senza più dolori e paure..in un Cielo che diventava la sua Vera Casa..
Ed è questo che feci fino al suo ultimo giorno di vita terrena..le parlai del suo nuovo Viaggio..dell'incontro coi suoi Cari e della Luce che l'avrebbe portata oltre le nuvole..sopra gli arcobaleni nel Cielo infinito..

Anche se l'Autunno e l'Inverno di quell'anno, spogliarono violentemente, gli alberi della nostra Vita..il 3 Marzo del 2015, poco dopo mezzogiorno, mia madre si lasciò abbracciare dagli Angeli..ritrovando di nuovo il suo più Grande Amore, mio fratello Giorgio..superando per sempre il dolore della sua morte e conoscendo finalmente la Verità..
Sono sicura che la sua Anima ora è tornata a splendere per sempre nel Cielo infinito..insieme a tutti gli altri nostri Cari..mentre da qui, io ho aspettato la Primavera, per veder rifiorire gli alberi e ritornare a vivere..

Dedicato a mia madre, a mio fratello e a mio padre..per il regalo che mi hanno fatto attraverso la loro sofferenza..permettendomi di espandere la mia Coscienza e di amare la Vita nella sua semplicità..rafforzando la mia Fede, sapendo di non essere mai sola e di esser nata per Amare.





1 commento:

  1. … Come sempre… mi fai commuovere e riflettere.
    Sei un’amica perfetta, meravigliosamente umile e non invadente, ma che in qualsiasi momento ci sei, sempre disponibile, sempre pronta a elargire consigli, ricca di parole, pensieri semplici, ma che riempiono il cuore e l’anima. Hai il potere di farmi sentire ricca di quello che ho, mi dai la forza di superare i troppi brutti eventi che la vita ci mette davanti, di vedere la luce oltre il buio, anche quando sembra di non farcela…
    Mi dai la carica per emergere da quel pantano e poter essere ancora di aiuto e supporto a chi ha bisogno.
    Ti sono infinitamente grata, cara dolce amica mia, per tutto quello che mi dai e che mi hai dato in questi anni
    Con amore Luisa ❤️

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