Eh sì..
Negli anni '70 e '80, pur vivendo in un periodo non privo di guerre e violenze..problemi mondiali ed economici, rivolte studentesche, problemi di droga, bande armate e quant'altro..ERAVAMO OTTIMISTI!!
Pensavamo che le cose sarebbero cambiate in meglio e vivevamo godendoci il Presente, fatto di molte meno cose, ma pieno di condivisioni reali, e non virtuali come oggi!
Avevamo uno sguardo fiducioso nel Futuro..a parte la nostalgia dei tempi passati che ci veniva trasmessa dai nostri genitori..che a loro volta, ricordavano gli anni '50 e '60, come i migliori anni della loro vita!
Ma noi, che giocavamo liberi nelle palestre all'aperto sotto casa, sui prati e nei giardini pubblici costruiti nei quartieri popolari dove molti di noi abitavano e andavamo sull'altalena spingendoci sempre più forte e in alto, toccando la terra e il cielo, senza paura di cadere e senza nessun aggancio di sicurezza che ci proteggesse, noi, ci sentivamo i più fortunati del mondo!
Liberi di giocare e di essere bambini e ragazzini..senza la paura che mostri umani, fossero liberi in circolazione e pronti a seminare terrore e a farci rimanere chiusi in casa, davanti ad un pc, come accade invece oggi..
Noi eravamo quelli che giocavano al "campanon", disegnandolo sull'asfalto con piccole pietre rimaste da avanzi di calcinacci di case appena costruite, in un villaggio che piano piano si stava popolando di famiglie con casalinghe, operai, muratori, qualche impiegato e moltissimi bambini e ragazzi!
Non consapevoli del vero significato della guerra, giocavamo a "Napoleone dichiara guerra a"..e disegnavamo sempre per terra, i vari cerchi con dentro scritti i nomi delle nazioni da far entrare in guerra..
e di sicuro per noi, era solo un gioco dove poter correre e vincere a turno!
Le nostre migliori corse, le facevamo giocando a nascondino, quando si riusciva a far la "mea" (così la chiamavamo)
e a non venir trovati dal giocatore che doveva cercarci tutti.
E quando sfiniti per aver corso in tanti giochi, non eravamo però ancora stanchi e dovevamo trovare un gioco da far seduti, qualcuno proponeva di giocare ai mestieri muti..
Allora due di noi si alzavano e davanti agli altri dovevano mimare delle professioni..e chi guardava doveva indovinare quali fossero..e la bravura stava nel cercare professioni difficili e non far indovinare nessuno e c'era sempre chi se ne inventava una che proprio non esisteva!
Oppure ci riposavamo seduti sul marciapiede sotto casa, con la strada alle nostre spalle, e solo qualche auto che passando a velocità moderata, ci dava modo di giocare alla combinazione dei numeri della targa..(questo però era un gioco che facevamo solo noi ragazzine) trovando "fortunate" le accoppiate di numeri che componevano la targa e che noi volevamo leggere dandovi un significato tipo divinatorio, esclusivamente per questioni di "cuore", così se vedevamo nella targa un 11 dicevamo:" uno uno, tocca il muro e lo vedrai di sicuro!" e se invece c'era un 22 la frase era "due due, le mie labbra sulle sue!" oppure 33 "tre tre, lui pensa a te!", 44 "quattro quattro, amore matto!" 55 "cinque cinque, l'amore vince!", 66 " sei sei, con chi sei?", 77 "sette sette, corna perfette!", 88 " otto otto, amore cotto!", 99 "nove nove, l'amore fa le prove!".
E con queste sciocchezze, ci divertivamo a pronosticare le storielle amorose che credevamo di avere con qualche nostro compagno di scuola o amichetto di quartiere!
E che dire poi di quelle lunghe partite di pallone che facevano solo i maschi, e che noi ragazzine guardavamo solo se tra i giocatori c'era qualche ragazzino che ci piaceva, e che soltanto verso l'ora di cena terminavano, quando qualcuno, di una delle due squadre, diceva, "chi segna per primo vince!"e come nei calci di rigore, la partita finiva lì, e finalmente si andava tutti a casa a cenare, pronti però a scender giù di nuovo dopo aver mangiato per potersi così godere le serate estive, passeggiando a gruppetti, diretti verso il bar del quartiere, dove un bel juke-box a monete (50 o 100 £.), ci permetteva di ascoltare le nostre canzoni preferite, trasformando quelle sere d'estate, in nuovi amori o in sogni poi mai avverati..ma sempre emozionandoci..sempre ottimisti sul Domani e sempre semplicemente felici di vivere in quel Tempo e in quel modo!
Lontani erano i pensieri sulla salubrità di quello che mangiavamo..e masticare chewingum, o mangiare caramelle gommose e coloratissime o liquirizie arrotolate
con una pallina zuccherata all'interno, era il nostro spuntino di allora, prima della massiccia intossicazione da coloranti, conservanti, aromi artificiali, zuccheri a non finire e grassi idrogenati come se piovesse!!
Così come lontani erano i pensieri su come, o meglio verso dove, andava il Mondo..o su come stava cambiando la società..
Era il tempo della inconsapevolezza..della leggerezza e del "ci penserò domani"..
C'era tempo per giocare e per sperare..
Ora invece manca il Tempo anche per vivere..
Un tempo prezioso che qualcuno converte in denaro, trasformando la propria esistenza in un codice IBAN sempre pieno di cifre, ma vuoto di condivisione e di amore per la Vita.
E intanto che milioni di esseri viventi animali e umani, vengono uccisi senza pietà, e mentre cosumiamo le risorse naturali della Terra rischiando di far estinguere anche la nostra specie (......), a "giocarsi a carte" il Destino del Pianeta, ci pensano i potenti del Mondo....che dichiarano giorno dopo giorno, guerra all'Umanità!
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